Da quanto lei è attivo in questo settore? Nell'81 finiti gli studi e il servizio militare sono entrato in azienda con mio papà e gli altri due soci e ho iniziato ad imparare il mestiere poi mio papà è andato in pensione e ho rilevato io tutta l'azienda cercando di portarla avanti e venire incontro alle richieste del mercato che c'erano e ci sono tutt'ora.
Su Coppe e Grolle soprattutto turisti. In particolare per la Coppa dell'amicizia, oggetto simbolo della Valle d'Aosta e conosciuto in quasi tutto il mondo. I nostri canali di vendita sono soprattutto i negozi presenti in Valle d'Aosta che si occupano di souvenir di artigianato, poi abbiamo una fetta di fatturato derivante dall'esportazione in Francia dove vendiamo esclusivamente Coppe dell'Amicizia. Avendo poi il laboratorio con un punto vendita accanto riusciamo ad avere anche una parte di fatturato derivante dalla vendita diretta a clienti privati.
Di Coppe ne vendiamo alcune migliaia all'anno in quanto ci sono varie misure dalla più piccola di 10 centimetri fino ad un massimo di 15 becchi da 30-40 centimetri
Qui in Valle dobbiamo ringraziare l'Ivat, l'ente che si occupa di artigianato. C'è un magazzino dove consegniamo la merce ogni 15 giorni, una commissione valuta i pezzi e poi li mette in vendita. Questo è un ottimo aiuto per noi artigiani in quanto abbiamo così un punto fermo, direi strategico per commercializzare i nostri prodotti.
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